Oggi voglio portarvi in un luogo magico: l’Arabia Saudita con i suoi tesori da scoprire.
Ben 6 sono i siti che sono entrati a far parte del Patrimonio dell’Unesco grazie al loro fascino e alla loro storia.
Una meta che ha da offrire molto ai visitatori che sono alla ricerca di qualcosa di particolare e di charme, ancora molto lontano dal turismo di massa.
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Area culturale di Hima
A circa 900 km da Jeddah sorge l’area culturale di Hima, nella parte sud ovest del Paese.
In una zona arida e desolata questo luogo è situato lungo la vecchia strada carovaniera ed è ricco di raprresentazioni rupestri di 7000 anni fa.
I soggetti sono scene di caccia e di vita, fauna e flora.
Essendo su una strada molto trafficata, oltre ai petroglifi così antichi si ritrovano altre incisioni lasciate dai carovanieri nel corso del tempo in diverse lingue: arabo, greco e tamudico; tutt’ora conservate in ottimo stato.
Il sito è ricco anche di reperti acheologici fatti di utensili, tumuli, sepolture, pozzi.
E’ diventato Patrimonio Unesco dal 2021.

Hegra AlUla
Hegra è stato il primo sito dell’Arabia Saudita ad essere inserito nella lista del Patrimonio Unesco nel lontano 2008.
Dislocata in mezzo al deserto nella parte nod occidentale dell’Arabia Saudita è un complesso di tombe, canyon e formazioni rocciose.
Rinomata è ad esempio Elephant Rock, così chiamata proprio per la sua forma particolare che ricorda un pachiderma.
Il sito archeologico risale all’epoca dei Nabatei, lo stesso popolo che scolpì Petra, fece le sue grandi opere anche qui.
Le tombe rislagono al periodo che va dal I secolo A.C. al I secolo D.C. e le facciate di pietra sono decorate e scolpite con cura.

At-Turaif, Diriyah
At-Turaif tempi addietro è stata la prima capitale de lregno saudita.
La sua fondazione risale al XV secolo e lo stile architettonico è tipico della regione, lo stile Najdi.
Merito della posizione acquisita nel tempo qui si trovano ancora palazzi imperiali e la cittadella a ridosso dell’oasi al-Dirʿiyya.
Patrimonio Unesco dal 2011.

L’oasi di Al Ahsa
L’oasi di trova alle porte del deseto Rub ‘Al- Khali ed è la più grande oasi al mondo con 2,5 milioni di palme da dattero.
Grazie all’acqua dolce presente qui fin dall’età preistorica si coltivano datteri e limoni e si possono abbeverare moltissime bestie dai montoni ai cammelli, dalle capre ai buoi.
Qui ha sede anche una dellefacoltà univeristarie del Paese.
Patrimonio mondiale dell’Unesco dal 2018

La città vecchia di Jeddah
Città dislocata sul Mar Rosso, nel vesrsante orientale, dvenne un importante porto commerciale a partire dal VII secolo D.C.
Grazie alla sua posizione era anche la porta d’accesso per tutti i pellegrini che giungevano in Aabia per fare il proprio pellegrinaggio a La Mecca.
Divenne così una città mulitculturale con una propria architettura caratterizzata da case a forma di torre a partire dal XIX secolo.
Patrimonio dell’Unesco dal 2014.

Arte rupestre a Al Hail
Il sito di Al Hail è composto da due località Jabel Umm Sinman a Jubbah e Jabal al-Manjor e Raat a Shuwaymis.
Un tempo era presente un grande lago che si è prosciugato e permetteva alle persone del deserto di poter sopravvivere assieme al loro bestiame.
Sono state proprio queste popolazioni ad aver inciso le rocce di queste zone ed aver così laciato traccia del loro passaggio.
Patrimonio Unesco dal 2015.

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