Camminavo per le vie di Montmartre e l’aria fredda mi penetrava nelle narici. Malgrado gli stivali ed il cappello, il freddo riusciva a conquistare il mio corpo. Eppure, in questo quartiere di Parigi, sono riuscita a vivere un’esperienza unica ed inconfondibile, di pura magia.
I sanpietrini in terra illuminati dalle luci ovattate dei lampioni quando è buio, ma è ancora presto per andare a letto, mi fanno tornare alla mente le carrozze trainate da cavalli che un tempo percorrevano queste strade. E’ un tuffo nel passato. Non ci sono auto che circolano, non ci sono persone nelle vie defilate dai punti cruciali e così la mente può vagare e vivere di immaginazione.
E’ contagioso l’entusiasmo dei ritrattisti e dei pittori che, ognuno seduto al proprio posto, come dei veri scolaretti, sono intenti a fare del loro meglio per lasciare la loro opera inconfondibile se non ai posteri, almeno ai turisti che vogliono immortalare e ricordare per sempre questo momento. Coppie di innamorati, famiglie, amanti…
Tra i turisti si scorgono anche le persone del posto, forse perchè vanno di fretta con la borsa della spesa e la baguette troppo lunga per essere contenuta tutta all’interno… chissà… Che cosa avrà intenzione di preparare questa donna per cena, magari avrà ospiti a casa sua?
Ogni angolo di Montmartre emana una magia che è difficile da trasportare in parole, bisogna viverla per poterla comprenderla. La pacatezza, il romanticismo, la malinconia, la serenità che questi luoghi trasmettono contemporaneamente, instillano nella mente il desiderio di tornare a vivere queste sensazioni, la volontà di non dover abbandonare questi luoghi e questi momenti per cenare o rientrare a dormire.
Eppure i passi continuano ad essere fatti e si cammina, si cammina fino ad oltrepassare un vero mulino ora trasformato in un ristorante, per arrivare al mulino simbolo di Parigi e di tutta la Francia, il Moulin Rouge. Emblema conosciuto ovunque, per stasera saltiamo lo spettacolo e ci gustiamo la vista delle sue pale accese di un colore rosso che girano in continuazione mangiando in un locale proprio di fronte, ovviamente escargots.
Foto di Alessandro Giroldini
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