A Il Cairo, in Egitto, la moschea forse più grande ma sicuramente quella più maestosa ed affascinante è la Moschea di Muhammad Ali.
Eretta sopra una collina, nella Cittadella, domina la città ed ha preso il posto dell’antico Palazzo Reale del Mamelucchi a partire dal XIX secolo.
Le cupole si riconoscono da lontano, con il loro bianco accecante sono come un richiamo che attira i fedeli ed i visitatori a questo luogo di culto e di bellezza.
Le pareti del cortile sono rivestite addirittura di alabastro, una pietra particolare, che lavorata assume una traslucenza quasi irreale, specialmente se lavorata a mano. I minareti dalla forma cilindrica molto alti rendono ancor più particolare e riconoscibile già a distanza la moschea.
La Moschea incorpora l’orologio che venne donato da Luigi Filippo di Francia, dono che fu ricompensato con l’omaggio del famoso obelisco di Luxor che si trova tutt’ora a Place de La Concorde a Parigi.
Come per ogni altra moschea valgono le regole basilari: si entra senza scarpe, le donne devono essere coperte, ma non è necessario coprirsi i capelli o avere le maniche lunghe. Entrando scoprirete quanto splendore ci possa essere all’interno.
I tappeti sono estremamente elaborati e le loro trama fatte a mano, i lampadari illuminano le cupole finemente decorate all’interno e così ci si ritrova con lo sguardo all’insù ad ammirare la stupefacente architettura unita a colori perfettamente abbinati tra di loro.
La cosa più interessante è stata quella di incontrare delle ragazze egiziane con cui poter chiacchiere, molto aperte e contente di scambiare qualche parola con me e soprattutto con tanta voglia di ridere.
La sensazione che ho provato trovandomi davanti a questa moschea, forse perchè era la prima grande moschea che vedevo, è stata quella di stupore. Mi ha rapito la sua architettura, la sua maestosità e sono rimasta senza parole.
Per non parlare del momento in cui sono entrata, mi sembrava di essere in un luogo che mi richiamava alla mente Aladino, i sultani, l’antico splendore di posti narrati nei racconti medio/orientali.
Merita sicuramente una visita e se fatta con una guida scoprirete molto sulla storia stessa della moschea e sull’islam.
Foto di Alessandro Giroldini