C’era un tempo, assai lontano da noi, dove principesse e cavalieri si ritrovavano a Castell’Arquato, un borgo in cui il tempo si è fermato alle porte di Piacenza.
Potrebbe inizare così la nostra storia, ma non sono qui a scrivere un romanzo, nè questo era il luogo per le nobildonne, bensì a raccontarvi un luogo che mantiene ancora il suo sapore medievale.

Storia di Castell’Arquato
Nel medioevo lungo tutti gli Appenini che uniscono l’Emilia con la Lunigiana sorgevano diversi monasteri, punti di ristoro perpellegrini in viaggio.
Di proprietà del vescovo, passò poi in mano ai consoli ed infine al podestà eletto dalla fazione guelfa.
Per la sua importanza, che si accresceva sempre più, diversi sono stati i nobili che hanno tentato di attaccare e di prendere il potere di questo sito.

La rocca
La rocca fu scostruita nel 1300 da Luchino Visconti per scopo militare.
Con le sue torri poteva dominare la valle circostante e le sue mura davano protezione agli abitanti del borgo in caso di attacco.
Non fu mai adibita ad abitazione di nobili, anzi nel XIX e XX secolo assunse anche la funzione di carcere.
Altre strutture del borgo
Tra le strutture del borgo grande rilievo hano il Palazzo del Podestà, sede del podestà e poi successivamente della pretura. Ora è sede di svariate mostre.
Il Palazzo Ducale fu sede degli Sforza, al di sotto di esso sorgevano le fontante ed il lavatoio.
Quello che fu il convento di clausura delle suore “luguine” divenne un conservatorio e poi una scuola per ragazze.

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