Ecco dove finisce lo stivale.
In quel punto in cui la terra lascia spazio al mare fin oltre all’orizzonte, dove solo il cielo può baciare entrambi.
Mi trovo proprio qui, a Santa Maria di Leuca, nel punto più estemo del tacco d’Italia, precisamente in Puglia.
Quante ore per arrivarci, soprattutto se si decide di muoversi dal Nord in macchina… ma una volta arrivata ne sono stata ampiamente ricompensata!
Sei pronto a partire?
La tua avventura inizia da qui…

Il mito a Santa Maria di Leuca
Sei pronto ad ascoltare una storia mitologica?
Si?!
Bene allora continua a leggere.
Si narra che Enea, figlio della dea Venere e protagonista dell’Eneide di Virgilio (si proprio quella studiata al liceo ;)), approdò qui, per la precisione a Punta Meliso per pregare al tempio qui presente.
Ma cosa hanno scoperto gli archelogi?
Che in realtà qui non sorgeva nessun tempio o per lo meno nessun tempio greco.
Si perchè in realtà si sono trovati resti della cultura messapica che adorava il dio Zis, dio delle tempeste e dei fulmini, per ottenere una tranquilla navigazione.
Una cultura che è precedente a quella greca e romana e che ha lasciato le sue tracce nelle bellissime grotte della costa, in special modo nella Grotta Porcinara.
Insomma, Enea forse qui non fu mai giunto, ma dove oggi sorge il Santuario di Santa Maria di Leuca un tempo ci fu realmente un tempio dedicato a Minerva.
Grazie a San Paolo il Santuario divenne un punto di riferimento per tutti i cristiani del tempo.

Quali sono i must da non perdere
Sicuramente da visitare è la Basilica di Santa Maria di Finibus Terrae, che come anticipato sopra è diventata meta di pellegrinaggio da tutto il Mediterraneo grazie a San Paolo.
Pare che la Madonna abbia compiuto un miracolo nel lontano 365 salvando dei marainai in preda ad una burasca.
La basilica è unita al porto vecchio grazie a due scalinate.
La Torre dell’Uomo Morto seppur in declino è un esempio delle varie torri presenti lungo tutto il litorale che servivano un tempo per avvistare e contrattaccare i Turchi.
Un’altra caratteristica di Leuca sono le splendide ville che identificano la zona come prettamente turistica.
Mole di esse sono stete rovinate dal tempo e dagli avvenimenti socio-politici, ma alcune mantegono lo splendore di un tempo (ricordo Villa Episcopo, La Meridiana, Daniele, Maruccia).
Non può mancare il faro, situato a Punta Meliso, che guida le navi con una luce che si può avvistare fino a 40 km di distanza.
Infine, the last but not the least, come si suol dire, le grotte.
Alcune di queste sono accessibili dalla terra, altre solo via mare.
Sarà che alcune di esse riportano resti e segni addirittura del neolitico, altre richiamano miti e leggende, fatto sta che ognuna sprigiona un fascino incredibile.

Conosci queste curiosità?
A Leuca, pecisamente a Punta Meliso, convenzionalmente è posto il punto d’incontro tra Mar Adriatico e Mar Ionio.
In ragione di questa suddivisione, in presenza di particolari condizioni meteorologiche, è possibile notare una linea di demarcazione che segna due colorazioni differenti dei mari, proprio come se ci fosse una separazione tra di essi.
Questo gioco cromatico è dovuto alle differenti correnti marine provenienti dal Golfo di Taranto e dal Canale d’Otranto.
Davvero molto suggestica!
In questo mare, precisamente tre miglia al largo di Punta Ristola, è affondato il sommergibile Pietro Micca con tutto il suo equipaggio durante la Seconda Guerra Mondiale.
Si trova tra gli 80 e gli 85 metri di profondità ed è possibile effettuare immersioni tecniche per andarlo ad esplorare.
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