Arrivare al Tempio di Philae di prima mattina, quando ancora il mondo sembra non essersi svegliato, dove tutto tace, il sole rischiara le acque del Nilo e piano piano illumina i geroglifici che sono incisi sulle pareti, è davvero una situazione da vivere.
Ci si ritrova immersi in un luogo senza tempo, dove ascoltando la storia di Iside, Osiride e Seth, che fanno parte del mito e del culto degli antichi egizi, sembra quasi di poterli osservare lì.
Osiride, sposo e fratello di Iside, venne ucciso dal fratello invidioso Seth. Iside ritrovò il corpo del suo amato e lo nascose, quando Seth lo venne a scoprire lo fece a pezzi e li sparse per tutto l’Egitto. Iside riuscì a trovare tutti i pezzi e trasformandosi in falco lo riportò in vita. In realtà non si tratta solo di un tempio, ma di due templi, una dedicato ad Iside ed uno ad Hator, e di un chiosco che sono stati spostati dopo la costruzione della diga di Assuan per evitare che fossero sommersi dalle acque del Nilo.
I geroglifici sono ben conservati e molto dettagliati, sui piloni ci sono bassorilievi di grandi dimensioni che ne ricoprono l’intera superficie. Dei vari templi che ho visto questo è uno di quelli che mi ha emozionato di più e di cui ancora oggi ho un ricordo vivido.
Fotografie di Alessandro Giroldini